Sul web la pizza è made in Usa e vale 1,6 mln - Ma Napoli risponde: Internet? Non basta
Un sito web sulla pizza venduto all'asta per 1,6 milioni di euro: ma i titolari non stanno a Napoli nè in Italia ma in America. Il dominio di pizza.com, vale a dire il diritto all'utilizzo del nome su internet, è stato venduto all'asta per 2,6 milioni di dollari. A cederlo è un ex disegnatore di pagine web, Andrey Mikhalchuk, che aveva comprato il diritto a usare l'indirizzo telematiuco nel 1994, per soli 20 dollari. E lo aveva fatto per cercare di convincere una pizzeria a farsi registrare il sito, ma senza successo.
Quanto influisce oggi Internet, e il commercio elettronico in particolare, sul giro d'affari della pizza? E Napoli, riconosciuta patria della pizza, ha sfruttato questa opportunità? Lo chiediamo a Massimo Di Porzio, Direttore Generale dell'Associazione Verace Pizza Napoletana, che si definisce "l'unica associazione senza scopo di lucro che difende e diffonde la cultura della Verace Pizza napoletana artigianale nel mondo".
Di Porzio spiega che se il fortunato venditore ha guadagnato così tanto è perchè "sono in pochi ad avere il dominio delle registrazioni di I livello (formate da parola, punto ed estensione , come appunto www. pizza.com o cocacola.com) e cioè coloro che hanno fatto la registrazione per primi , all'incirca negli anni 90". Tutte le altre registrazioni sono formate da parole composte che non hanno la stessa immediatezza di accesso e visibilità, e per questo chi vende i marchi di primo livello guadagna molto. E nella prima metà degli anni Novanta, a Napoli e in Italia, il fenomeno Internet era conosicuto solo da pochi iniziati. "Quanto ai siti web specializzati, a Napoli - spiega Di Porzio - ce ne sono eccome, e il sito della verace pizza napoletana ne è un esempio".
E le ricadute economiche? Secondo Di Porzio più che incidere sul giro d'affari della pizza in termini di fatturato, il web ha ricadute positive soprattutto "per quanto riguarda l'immagine delle aziende". " E' chiaro che se posso accedere al sito della pizza napoletana dall'altra parte del mondo - afferma- la ricaduta sulla visibilità è grande".E questo porta benefici anche sul fatturato. Di Porzio avverte , però, che " bisogna anche saperci stare sul web. Bisogna essere sempre in linea con gli standard imposti a livello internazionale, in termini di dinamicità e chiarezza del sito ", altrimenti i benefici non arrivano.
D'accordo sul fatto che stare su Internet abbia ricadute soltanto sull'immagine del territorio e sulla promozione dei suoi prodotti è anche il presidente dell'Ascom Antonio Pace, che è anche il fondatore Associazione Verace Pizza Napoletana. Il leader dei commercianti napoletani legati alla Confcommercio chiarisce, peralto, che "il marchio della verace pizza napoletana non è stato pensato per averne benefici economici quanto per la promozione del territorio. Gli iscritti all'associazione, infatti, devono seguire un regolamento disciplinare per poter inserire nei loro menù il marchio pizza verace napoletana".
2008年 4月 09 水曜日


 

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